Guochao: il trend da tenere d’occhio per vendere in Cina
Guochao è ormai una buzzword sui social cinesi, una che cela dietro sé il forte legame tra le nuove generazioni cinesi e la loro cultura e nazione. Di cosa si tratta e perché dovrebbe interessarti se vuoi vendere in Cina?
SOMMARIO:
- Origine e significato dell’espressione Guochao
- Il caso Li Ning: tra innovazione e tradizione
- Guochao oltre al fashion
- Opportunità per le aziende straniere
Origine e significato dell’espressione Guochao
Leggendo di Cina molto probabilmente ti sei imbattuto nel termine Guochao 国潮, che letteralmente può essere tradotto con “onda nazionale”.
Questa espressione è stata coniata dai netizen cinesi per descrivere quei designer che attraverso le loro ispirazioni a elementi propri alla cultura e alla tradizione cinese sono riusciti a celebrare in modo innovativo le proprie radici. Per estensione il termine Guochao è poi arrivato a designare questo trend di crescente domanda per prodotti locali “Made in China” e “Designed in China”.
Questa tendenza ha avuto un forte impatto nel mercato del retail cinese, soprattutto in considerazione del fatto che la fascia di consumatori principalmente interessata è anche quella con maggiore capacità di spesa. Ebbene sì, Millennials e Gen Z. Le generazioni dei giovani cinesi che sono stati istruiti in un prominente clima di nazionalismo e che sono cresciuti in una Cina annoverata tra le più grandi potenze mondiali.
Si tratta di una fascia di popolazione molto attaccata alla propria patria, nostalgica delle proprie tradizioni e fiera della propria “cinesità”. Il che spiega il legame tra il Guochao e il concetto di “fiducia culturale” 文化自信, un’altra buzzword indicativa della crescente autostima culturale in Cina. Un’autostima che scalfisce la cattiva nomea affibbiata ai prodotti Made in China e dà ai produttori locali un’opportunità per reinventarsi e aumentare le vendite.
Il caso Li Ning: tra innovazione e tradizione
Sono molti i marchi cinesi che hanno cavalcato quest’onda e si sono rinnovati come produttori ad alta qualità e innovazione. Primo fra tutti Li Ning 李宁. Il noto marchio di abbigliamento sportivo, che prende nome da un famoso atleta cinese, deve infatti la sua rinascita e successivo successo proprio a questo trend.
Non è stato infatti fino alla New York Fashion Week del 2018 che Li Ning è diventato popolare tra i consumatori cinesi. L’incapsulamento di elementi tipici della cultura tradizionale cinese nel design dei capi in passerella, abbinata a un uso audace di colori e look di tendenza ha saputo attirare l’attenzione e far parlare del marchio. Un’intuizione che ha portato le vendite del marchio nel 2020 a un +800% su Tmall (complice anche il boicottaggio di molti brand occidentali dello stesso segmento legati alla questione del cotone dello Xinjiang).
Ora Li Ning non solo domina le quote di mercato interne, ma è anche ricercato da brand stranieri per collaborazioni. Tra le ultime: ha lanciato una collezione con Random Identities, il brand berlinese fondato dall’ex designer di Saint Laurent Stefano Pilati; e ha collaborato al design di due modelli di scarpa da corsa con il brand danese Soulland. Riesce così a farsi strada anche verso mercati esteri e aiuta brand stranieri ad avvicinarsi al proprio target in Cina.
Guochao oltre al fashion
L’interesse verso marchi come Li Ning è in crescita, guidato da una volontà dei consumatori cinesi di contribuire al rigoglio dell’economia locale e da un senso di fierezza nazionale e culturale. E non parliamo solo di operatori del settore del fashion, infatti la tendenza si è estesa anche a F&B, telefonia ed elettronica tra altri. Anche il Governo naturalmente ha appoggiato questo movimento culturale.
Basti pensare che nel 2017 il Consiglio di Stato della RPC ha approvato il primo “China Brand Day”; un’iniziativa finalizzata a promuovere l’innovazione e lo sviluppo di aziende cinesi in Cina e all’estero. In seguito a ciò, le grandi piattaforme di e-commerce come Alibaba, JD.com e NetEase hanno lanciato dei “Guochao Shopping Festivals” per attirare i consumatori più giovani. Tutto questo fermento ha portato la percentuale di vendite sulle piattaforme retail di Alibaba di brand cinesi al 72% nel 2019.
Opportunità per le aziende straniere
Tutto ciò sembrerebbe costituire un ulteriore ostacolo per chi vuole vendere in Cina, ma non necessariamente. Il Guochao infatti non è riducibile a un mero senso di patriottismo e nazionalismo. Cela invece un profondo legame dei consumatori cinesi con le proprie radici ed è quindi un’indicazione per le aziende straniere di come mettersi in sintonia con il proprio audience target nel mercato cinese.
Inoltre, i consumatori cinesi sono stufi della solita narrativa che imperversa sui social dall’inizio di questa “onda” e il solo Made in China non basta a convincerli a fare un acquisto. Con un giusto grado di sensibilità culturale e attenzione alle necessità reali dei consumatori cinesi c’è una vera opportunità che aspetta di essere colta dai creativi che non si faranno spaventare dagli occhi scrutatori dei netizen più suscettibili.
LEGGI ANCHE :
© Riproduzione riservata
Fonti:
Carriera improntata allo studio della Cina – dalla lingua alla cultura, dai trend di mercato alle relazioni internazionali. Dopo diverse esperienze di studio e lavoro in Cina iniziate nel 2014, ha sviluppato un interesse verso la facilitazione di iniziative commerciali tra Cina e Italia.