Torino | Pechino

Accordo tra Unione Europea e Cina sui prodotti IGP

Accordo tra Unione Europea e Cina sui prodotti IGP

Accordo Unione Europea Cina prodotti IGP

Lo scorso 6 novembre, Unione Europea e Cina hanno siglato un accordo per la protezione dei prodotti a indicazione geografica protetta (IGP), che interesserà 100 prodotti IGP da entrambe le parti.

Un accordo storico per i prodotti DOP e IGP

Lo scorso 6 novembre, Unione Europea e Cina hanno siglato un accordo per la protezione dei prodotti a indicazione geografica protetta (IGP). L’accordo, che entrerà in vigore all’inizio del 2020, prevede inizialmente il mutuo riconoscimento e la protezione di 100 prodotti a indicazione geografica protetta. Inoltre, entro 4 anni dall’entrata in vigore, altri 175 prodotti IGP verranno riconosciuti da ambo le parti.

L’accordo è un risultato concreto degli impegni presi lo scorso aprile in occasione del “EU-China Summit”, dove i due attori hanno reiterato la volontà di collaborare nell’ambito delle relazioni commerciali. In particolare, a seguito dell’accordo sono previsti mutui benefici commerciali dovuti ad un innalzamento della domanda per prodotti di alta qualità da entrambi i lati. Le previsioni positive sono forti degli ultimi dati del 2019: nell’ultimo anno infatti il mercato cinese è stato il secondo mercato d’esportazione dei prodotti agricoli europei (EUR 12.8 miliardi nello scorso anno), e dei prodotti d’origine controllata.

L’export italiano

Tra i prodotti europei interessati dall’accordo tra Unione Europea e Cina sui prodotti IGP, 26 provengono dall’Italia, paese europeo più rappresentato. Di questi, 15 fanno parte del settore vinicolo/bevande spiritose, 7 caseari e il restante salumi, con la sola eccezione dell’Aceto Balsamico di Modena.

Tuttavia, come puntualizzato da Coldiretti, la prima associazione in Italia e Europa per i prodotti agricoli, l’accordo coprirebbe solo una piccola parte dei prodotti DOP europei, in particolare solo il 3% di quelli italiani (che in totale ammontano a 299 prodotti alimentari, 526 vinicoli e 38 bevande spiritose).

La mancata protezione dei marchi italiani, sottolinea l’agenzia, infierisce sul trend già in crescita della produzione di imitazioni, specialmente nel settore vinicolo. Inoltre, rimangono esclusi prodotti agricoli già svantaggiati a livello internazionale come il pomodoro di Pachino, vittima delle barriere doganali che limitano lo scambio di prodotti agroalimentari tra Unione Europea e Cina. Infatti, le esportazioni europee del settore agroalimentare verso la Cina ammontano solo al 5.3% del totale.



LEGGI ANCHE :

© Riproduzione riservata



Fonti:

Seguici anche sui social