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La Banca Centrale limita i contanti: il futuro in Cina è digitale

La Banca Centrale limita i contanti: il futuro in Cina è digitale

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La Banca Centrale limita i contanti in Cina in vista di un futuro cash-free. La decisione deriva inoltre dalla necessità di combattere la problematica del riciclaggio di denaro.

Il nuovo progetto pilota

Pochi giorni fa, la Banca popolare cinese 中国银行 ha annunciato la volontà di avviare un progetto pilota per limitare l’emissione di banconote al fine di favorire un maggiore uso della valuta digitale. Il progetto, della durata di due anni, limiterà il flusso di cassa nelle province di Hebei, Zhejiang e nella municipalità di Shenzhen. L’obiettivo finale è quello di limitare la quantità di denaro contante nell’economia come tentativo per combattere il fenomeno del riciclaggio

Nelle tre aree del progetto pilota, le banche dovranno registrare qualsiasi deposito e prelievo superiore a 500.000 RMB, circa € 65.000, da conti aziendali. Per quanto riguarda i singoli individui, il limite massimo va da 100.000 RMB (€ 13.000) nello Hebei a 300.000 RMB (€ 39.000) nello Zhejiang e 200.000 RMB (€ 26.000) a Shenzhen.

Le nuove direttive mirano quindi a limitare le transazioni standard di denaro per incoraggiare una gestione digitale dei flussi finanziari di imprese e singoli individui. Questo favorirà un maggiore controllo da parte delle banche che potranno controllare maggiormente le transazioni dei propri clienti e rafforzare le valutazioni dei rischi legati al riciclaggio di denaro. Inoltre, per aumentare il controllo, le operazioni bancarie come depositi o ingenti prelievi saranno possibili solo in alcune giornate prestabilite. 

Verso il RMB digitale

È ormai noto che in Cina i pagamenti digitali siano già in uso da tempo. Il nuovo progetto pilota mira ad accelerare questo processo di digitalizzazione della valuta locale.

L’Istituto di Ricerca sulla Valuta Digitale della Banca Popolare cinese sta infatti assumendo esperti per lavorare al progetto DCEP (Digital Currency Electronic Payment); per questo progetto si prevedono collaborazioni con i giganti del tech, come la società cinese Huawei. Il DCEP è una valuta digitale creata dal governo cinese, l’unica ad essere riconosciuta come legale in Cina (al contrario di altre criptovalute, come Bitcoin).

Il processo di digitalizzazione potrebbe apportare dei cambiamenti anche alle metodologie tradizionali di retribuzione del lavoro, ad incominciare dal settore pubblico cinese. Si pensa infatti l’esercito possa essere uno tra i primi apparati governativi ad essere ricompensato in criptovalute.

In conclusione

La Banca Centrale in Cina limita quindi i contanti, ma non senza attirarsi delle critiche per forzare la digitalizzazione di transazioni che avvenivano precedentemente in modo tradizionale.

La Cina applica già un rigoroso monitoraggio della sfera finanziaria attraverso noti operatori di pagamento mobile come WeChat Pay e Alipay che richiedono agli utenti di rilasciare diverse informazioni personali. L’aumento dell’uso della valuta digitale è quindi vista da molti come un ulteriore giro di vite alla libertà finanziaria piuttosto che come un facilitatore nella gestione dei flussi economici degli utenti.



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