Olimpiadi 2022: Cina alla conquista degli sport invernali
Il 31 luglio 2015, il Comitato Olimpico Internazionale ha assegnato le Olimpiadi 2022 alla Cina. Pechino 2022 rappresenta un punto di svolta per l’industria degli sport invernali in Cina.
SOMMARIO:
- Sport invernali: il futuro parte dalla Cina
- Le innovazioni tecnologiche alla base del progresso
- Pechino 2022: la spinta per creare una “cultura” degli sport invernali
- Gli sport invernali nel sud della Cina
- Reclutamento dall’estero di allenatori e personale qualificato
- La popolazione cinese e gli sport invernali
- L’industria degli sport invernali dopo Pechino 2022
Storicamente, la Cina non ha una forte tradizione negli sport invernali, mentre per quanto riguarda gli sport estivi è una delle nazioni più potenti. Se i Giochi del 2008 dovevano essere una sorta di “riscatto sociale” per una Cina ancora definita paese emergente, a 12 anni di distanza, le cose sono cambiate. In vista delle Olimpiadi 2022 la Cina è pronta a dimostrare di poter essere protagonista anche nell’ambito degli sport invernali.
Sport invernali: il futuro parte dalla Cina
Con l’incremento del reddito pro capite e il crescente interesse da parte della popolazione cinese, l’industria degli sport invernali registra un costante aumento in termini economici, tanto da essere considerata il nuovo pilastro dell’economia cinese.
Grazie a una crescita annua del 15%, il mercato cinese degli sport invernali dovrebbe raggiungere un valore intorno ai RMB 800 miliardi (circa USD 122 miliardi) entro il 2022 e RMB 1 trilione (circa USD 152 miliardi) entro il 2025.
Lo scorso 6 settembre si è conclusa la quinta edizione del World Winter Sports Beijing Expo. Alla fiera hanno partecipato oltre 500 brand rappresentanti 20 paesi leader negli sport invernali. Tra questi, l’Italia è pronta a consolidare la propria presenza nel mercato cinese sfruttando al massimo le opportunità di investimento presenti al momento.
L’azienda TechnoAlpin, presente alla fiera di Pechino, sarà incaricata di fornire i generatori di neve per innevare gli impianti di Zhangjiakou. Risport e Edea, aziende italiane leader nella produzione di pattini da ghiaccio, già da qualche anno sono fornitori ufficiali della squadra nazionale cinese.
Il turismo invernale di massa in Cina è uno dei settori che sta conoscendo una forte espansione. Nel 2019 i comprensori sciistici di Chongli e Zhangjiakou, sedi delle prossime Olimpiadi invernali 2022, hanno accolto migliaia di visitatori grazie ai collegamenti con treni ad alta velocità.
A causa dell’epidemia di COVID-19, l’industria degli sport invernali in Cina ha risentito di effetti negativi. Tuttavia, il governo ha promosso una serie di incentivi, come esenzioni fiscali e dilazioni di pagamento, per supportare e stimolare la ripresa delle imprese.
Le innovazioni tecnologiche alla base del progresso
Nel corso dei quattro giorni della World Winter Sports (Beijing) Expo non sono mancati spunti di riflessione circa le innovazioni tecnologiche da introdurre nel settore. La nazionale cinese di sci alpino utilizza i simulatori di sci per migliorare le prestazioni; mentre nel corso della Cup of China in scena a Chongqing sono state introdotte due novità importanti.
La prima riguarda l’utilizzo di badge digitali, ideati da Alibaba Group, collegati ai dati personali dei partecipanti in modo da ridurre lo scambio di materiale cartaceo. La seconda, invece, riguarda l’introduzione della tecnologia VR a 360 gradi, sviluppata da Huawei, per migliorare l’esperienza visiva degli spettatori.
Pechino 2022: la spinta per creare una “cultura” degli sport invernali
L’obiettivo del governo cinese è di far avvicinare 300 milioni di persone agli sport invernali entro il 2025, un progetto ambizioso se si pensa alla geografia della Cina. Infatti, la pratica degli sport invernali è concentrata quasi esclusivamente nella regione del Dongbei (comprendente le province di Jilin, Heilongjiang e Liaoning) e a Pechino (per gli sport del ghiaccio).
Negli ultimi anni, a livello locale sono stati organizzati numerosi festival ed eventi per promuovere gli sport invernali anche in zone del paese dove neve e ghiaccio sono pressoché mai visti.
Il massiccio coinvolgimento degli atleti cinesi nelle attività di promozione, attraverso i social media ed eventi, ha decisamente contribuito ad aumentare l’interesse verso tali sport.
Recentemente, il pattinatore olimpico e campione nazionale Yan Han ha tenuto una serie di lezioni per giovani promesse del pattinaggio a Qingdao, Nanning e Chongqing. Tale attività fa parte di un programma volto a diffondere la pratica del pattinaggio in tutto il paese.
A Pechino, l’Ice and Snow Cultural Festival ha già raggiunto la seconda edizione. Dal 26 dicembre 2019 all’8 febbraio 2020, i cittadini di Pechino hanno potuto provare vari sport invernali grazie agli impianti costruiti appositamente nell’area del Parco Olimpico.
Questa iniziativa ha visto la partecipazione di tanti bambini e ragazzi, favorita anche dall’ingresso gratuito al festival; e così tra una partita a curling, piroette sul ghiaccio e giochi sulla neve, i giovani di Pechino hanno avuto la possibilità di imparare non solo le regole degli sport, ma anche di avvicinarsi ai valori olimpici.
Gli sport invernali nel sud della Cina
La diffusione degli sport invernali nelle province più defilate e a sud del paese ha avuto inizio nel 2015 con la costruzione di piste di pattinaggio nei grandi centri commerciali.
Nel 2019 a Guangzhou, nella provincia del Guangdong, è stato inaugurato il comprensorio sciistico indoor più grande al mondo. Da qualche anno la provincia del Jiangsu emette dei coupon per ottenere sconti presso diversi impianti sportivi presenti nella zona, divenendo la prima provincia in tutta la Cina a lanciare questa iniziativa.
Negli ultimi tre anni, nella regione autonoma del Xinjiang, a nord-ovest della Cina, si è verificato un incremento del turismo domestico nei mesi invernali; fondamentali per questo gli investimenti effettuati in infrastrutture, trasporti e resort invernali. L’obiettivo è promuovere la regione come nuova meta per il turismo invernale, attirando l’attenzione di potenziali turisti provenienti anche dai paesi limitrofi.
Per aumentare il coinvolgimento della popolazione locale, la regione autonoma della Mongolia Interna ha avviato un progetto di inclusione degli sport invernali nei programmi scolastici. L’opportunità di ospitare la 14° edizione dei Giochi Invernali Nazionali, rimandati a data da definirsi per via dell’epidemia di COVID-19, ha comunque permesso di costruire nuovi impianti come l’Inner Mongolia Ice-sports Center.
Infine, a livello nazionale è importante sottolineare come il governo cinese voglia investire nell’educazione. Entro il 2025 la Cina pianifica di avere più 5000 scuole specializzate in sport invernali.
Reclutamento dall’estero di allenatori e personale qualificato
Per dimostrare al mondo di essere competitiva anche negli sport invernali in vista delle Olimpiadi 2022 la Cina ha avviato una campagna di reclutamento per attirare allenatori ed esperti del settore provenienti dall’estero.
Già nel 2017, Li Xiaoming, presidente della Beijing Skating Association, lamentava la mancanza di allenatori qualificati per poter dare ai giovani atleti la giusta preparazione per diventare i campioni di un domani.
Per quanto riguarda gli sport su neve, come lo sci alpino e lo sci di fondo, la Cina non ha mai avuto una grande tradizione. Per poter presentare una squadra competitiva è necessario chiedere aiuti esterni: allenatori provenienti da alcuni paesi europei hanno fornito le proprie competenze tecniche al servizio della squadra nazionale cinese.
Nei casi in cui non è possibile importare talenti stranieri, gli atleti cinesi vengono mandati all’estero per imparare dai migliori coach. Un esempio è la coppia di danza su ghiaccio Wang Shiyue e Liu Xinyu, da anni in Canada per inseguire il sogno di una medaglia olimpica.
La popolazione cinese e gli sport invernali
Per comprendere meglio quanto siano diffusi e popolari gli sport invernali in Cina è necessario avere un confronto diretto con i cittadini residenti nel paese.
A seguito di un sondaggio, circa il 93% degli intervistati ha dichiarato di nutrire un forte interesse nei confronti degli sport invernali. Solamente il 17% non è a conoscenza delle iniziative promosse dal governo per incentivare la pratica degli sport su neve e ghiaccio.
I partecipanti al sondaggio provenienti dalle province del nord hanno confermato il successo degli sport invernali, anche grazie ai numerosi festival. Per esempio il Tianjin Ice and Snow Carnival e il Vasaloppet International Skiing Festival a Changchun sono tra i più popolari.
Spostando l’attenzione verso ovest, la popolarità delle attività invernali non diminuisce, ma si registra un calo nella pratica a causa dei costi elevati e della mancanza di strutture adeguate. Nonostante ciò, la città di Chongqing ha già ospitato due edizioni della Cup of China, una delle tappe del circuito Grand Prix.
A sud la situazione è decisamente diversa, complici anche le condizioni climatiche delle diverse province. Sebbene gli intervistati dimostrino un grande interesse, lamentano l’assenza di strutture adatte e di iniziative a livello locale.
L’industria degli sport invernali dopo Pechino 2022
In conclusione, va riconosciuto al governo cinese il difficile tentativo di diffusione capillare degli sport invernali in tutto il paese; in questo modo si verrebbe a creare un nuovo settore in cui portare investimenti. Dal 2015, il mercato degli sport invernali ha avuto una crescita così repentina da portare la Cina ai vertici mondiali.
Tuttavia, è evidente come questo processo richieda molto tempo affinché possano esserci risultati più o meno omogenei a livello nazionale. Sicuramente le Olimpiadi 2022 in Cina costituiscono il primo passo importante per porre le basi di un settore che potrà portare enormi benefici all’intera economia.
Una volta concluse le Olimpiadi del 2022 in Cina, sarà interessante vedere come evolverà il mercato degli sport invernali e quale peso avrà nell’economia cinese e mondiale. In particolare, per l’Italia sarà un’ottima occasione per cercare partner e creare legami commerciali in vista delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026.
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Fonti:
- CGTN
- ecns.cn
- ChinaDaily.com.cn
- XinhuaNet.com
- Beijing Review
- XinhuaNet.com
- GlobalTimes.cn
- news.cgtn.com
- Innermongolia.chinadaily.com.cn
Mi chiamo Ludovica, ho 24 anni e sono appassionata di Cina precisamente dal 8/8/2008, giorno in cui sono rimasta affascinata dalla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino. Attualmente frequento il corso di laurea magistrale in “Language and Management to China” all’Università Ca’ Foscari. La mia sfida per il futuro è di poter unire la mia passione per la Cina e per lo sport in modo da creare un ponte tra Cina e Italia, stimolando la curiosità intellettuale di chi desidera saperne di più su questo tema, spesso poco noto al pubblico italiano