Torino | Pechino

Perché investire in agricoltura e zone rurali in Cina

Perché investire in agricoltura e zone rurali in Cina

investire in agricoltura e zone rurali in cina

Da Alibaba a Tencent, i colossi della tecnologia in Cina investono sempre di più in agricoltura e nelle zone rurali del Paese. Con il placet del governo: ecco qual è la strategia di Pechino

L’innovazione cinese va a vivere (anche) in campagna. I giganti della tecnologia del Dragone stanno investendo sempre di più nell’agricoltura e nelle zone rurali del Paese, mettendo in pratica le strategie della Cina che prevedono un innalzamento della qualità della vita e, in particolare, della produzione nelle aree non urbane del proprio territorio.

Pechino punta sulla modernizzazione dell’agricoltura

Non si vive di sola intelligenza artificiale e riconoscimento facciale. E non si vive di sole megalopoli avveneristiche votate al progresso dell’innovazione tecnologica. La Cina ha deciso di svoltare anche in provincia.

In un recente documento ufficiale, il governo di Pechino ha affermato la sua intenzione di voler modernizzare in maniera sostanziale il settore agricolo entro il 2035. Questo migliorando la qualità della vita di chi decide di non trasferirsi in una delle tante gigantesche città del Paese. Il tasso di urbanizzazione troppo alto ha convinto Xi Jinping che è arrivato il momento di occuparsi in maniera concreta anche delle aree periferiche dell’immenso Stato da lui governato.

A Pechino, città che nelle intenzioni del partito comunista dovrebbe diventare un vero e proprio modello, molti abitanti delle classi più povere sono stati gentilmente accompagnati all’uscita e invitati a tornare in provincia. Le loro abitazioni alimentate a carbone inquinavano troppo. E contribuivano ad aumentare quei pericolosi livelli di smog che la Cina sta cercando disperatamente di abbattere con una interminabile serie di iniziative green e ambientali.

La strategia della Cina sulle aree rurali

Ma ora la Cina ha deciso di intervenire direttamente sulle zone rurali, migliorandone produttività e vivibilità. Il piano strategico per le zone rurali da qui al 2022 comprende una serie di interventi per modernizzare il settore agricolo. Un primo step verso l’obiettivo della completa modernizzazione entro il 2035 e lo step finale della completa realizzazione di un settore agricolo forte e innovativo a livello produttivo entro il 2050. La Cina ha infatti il più ampio settore agricolo al mondo con decine di milioni di lavoratori. Tuttavia, la produttività rimane bassa a causa dell’alto costo del lavoro e dalle piccole dimensioni delle aziende agricole. Il nuovo piano del governo si pone l’obiettivo di ridurre e chiudere il gap tra zone urbani e rurali della Cina, eliminando o quantomeno riducendo la povertà nelle regioni agricole.

Gli investimenti di Alibaba, Tencent & co.

Per raggiungere lo scopo, Pechino punta tutto sull’innovazione tecnologica. Il documento programmatico del governo parla di “modernizzazione dei macchinari agricoli, accelerazione dello sviluppo di colture innovative e centralità dell’agricoltura digitale”.

Per questo motivo, Pechino ha assicurato che garantirà strategici input finanziari alla rivitalizzazione delle aree rurali del Paese. Un ruolo chiave, in tutto questo, è giocato dai giganti del settore tech della Cina. Nelle scorse settimane, Alibaba ha investito oltre 700 milioni di dollari in Huitongda Network, una piattaforma di e-commerce che serve circa 15 mila cittadine rurali. Allo stesso tempo il colosso di Jack Ma ha iniziato a investire nell’intelligenza artificiale applicata al settore agricolo. JD.com sta invece garantendo da qualche tempo la fornitura di droni a prezzi altamente concorrenziali per le aziende del primo settore. Tencent sta al momento pensando di più alla qualità della vita, con l’app WeDoctor, che rende più accessibile l’assistenza sanitaria anche nelle aree più remote dello sterminato territorio cinese.

Più spazio per le startup

Gli investimenti dei big non sta comunque fermando gli altri player. Anzi, sta favorendo un circolo virtuoso nel quale le piccole compagnie e le startup si stanno ritagliando un ruolo da protagoniste. Se nelle grandi città la concorrenza coi pesi massimi rischia di essere soffocante, nelle zone rurali lo spazio c’è eccome. Per questo molte nuove aziende innovative si stanno applicando proprio sul settore agricolo e rurale. Yiou Intelligence, una società di consulenze con sede a Pechino, ha stimato che oltre 130 compagnie stanno investendo nell’intelligenza artificiale applicata all’assistenza sanitaria per migliorarne l’efficienza al di fuori delle megalopoli. Il messaggio di fondo è chiaro: in Cina si può vivere anche in provincia. Una potenziale rivoluzione negli standard di vita che, se riuscisse, potrebbe diventare un modello da esportare anche nei vicini paesi del Sud Est asiatico.



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Articolo di Tommaso Magrini originariamente pubblicato il 14/05/2018 qui.

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