G20 di Osaka: passi avanti tra Cina e Stati Uniti
Il G20 di Osaka ha costituito un’importante occasione per il riavvicinamento di Cina e Stati Uniti. A seguito del summit bilaterale tra i due Presidenti di Cina e USA, si riapre il tavolo delle negoziazioni per porre fine alla guerra commerciale tra i due paesi dopo l’escalation degli ultimi mesi.
Il vertice G20 di Osaka ha avuto luogo tra il 28 e il 29 giugno scorso. È stato teatro di un importante passo in avanti nelle negoziazioni relative al contenzioso commerciale tra Cina e Stati Uniti, ormai risalente al 2017.
Guerra commerciale Cina-Stati Uniti
Dopo lo stop delle negoziazioni risalente allo scorso maggio, ha fatto seguito l’innalzamento da ambo le parti di dazi e tariffe sui beni d’importazione (lista aggiornata disponibile al nostro precedente articolo). Da allora nessun sostanziale passo avanti è stato compiuto.
Unica eccezione è stata la pubblicazione del 2 giugno scorso di un nuovo White Paper da parte del governo cinese. Questo ha ribadito, da un lato, la necessità di cooperare e, dall’altro, l’importanza di buoni rapporti bilaterali per le economie di entrambi gli stati[1].
Segnali di riapertura del dialogo: stop all’escalation dei dazi doganali
A conclusione del vertice bilaterale tra il Presidente cinese Xi Jinping e il Presidente USA Trump del 29 giugno a lato del G20, Trump ha annunciato lo stop all’escalation dei dazi sui beni d’importazione cinesi. Pechino, dal canto suo, si impegna a importare una maggiore quantità di prodotti agricoli statunitensi e introdurre nuove protezioni per i diritti di proprietà intellettuale [2].
Inoltre, Trump ha preannunciato lo sblocco delle forniture di chip e software statunitensi a Huawei, a condizione che la sicurezza nazionale non venga messa a rischio[3].
Tregua o pace?
Tuttavia, le dichiarazioni non hanno specificato alcuna scadenza allo stop temporaneo dell’aumento dei dazi USA. Allo stesso modo, non sembrano esserci chiarimenti sui dettagli degli impegni presi.
Questo ha portato gli osservatori internazionali a considerare la doppia dichiarazione come una tregua, che tuttavia ha poco impatto sull’incertezza dei mercati internazionali[4]. In particolare, al centro del contenzioso permane la questione del trasferimento tecnologico forzato al quale le aziende statunitensi sono ancora soggette[5].
Non solo riapertura su tematiche commerciali: il caso della denuclearizzazione nordcoreana
Nonostante le alte aspettative per l’esito del summit Cina-USA siano state in parte smentite, durante il G20 l’attenzione internazionale si è improvvisamente spostata da Osaka alla Zona Demilitarizzata (ZDM) tra Nord e Sud Corea. A seguito dell’improvviso invito di Trump, il 30 giugno scorso ha avuto luogo un terzo summit tra Trump e il leader nordcoreano Kim Jong-un, in presenza del Presidente sud-coreano Moon.
Da notare l’assenza della Cina in veste di mediatore ufficiale, come ci si aspetterebbe dall’unico alleato internazionale del Nord Corea. A seguito del summit, Kim si è impegnato a riaprire il dialogo sul nucleare nordcoreano e sulla sicurezza della penisola.
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Fonti:
Neolaureata in Scienze Internazionali presso l’Università di Torino e la Zhejiang University. Della Cina, ricerco le strutture politiche ed economiche sottese alle notizie di ogni giorno. Qui, le condenso in 400 parole.