Relazioni Italia-Cina | A che punto siamo?
Le relazioni Italia-Cina hanno registrato una tendenza particolarmente positiva negli ultimi cinque anni. Ciò che ha garantito il rafforzamento della cooperazione bilaterale tra i due Paesi sono stati soprattutto gli incontri tra esponenti del governo italiano e cinese. Sono seguiti poi gli accordi informali e i gruppi di lavoro che ne hanno permesso l’operazionalizzazione.
La visita del Presidente Xi Jinping si pone quindi in coda a una serie di incontri bilaterali che hanno contribuito a definire l’attuale framework di cooperazione tra i due Paesi. Lo scorso autunno, il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio e il Ministro dell’Economia e delle Finanze Giovanni Tria si sono recati a Pechino per una visita di stato congiunta. Parallelamente, i Premier Li Keqiang e Giuseppe Conte si sono incontrati bilateralmente a Bruxelles a margine dell’ Asia-Europe Meeting (ASEM) dell’ottobre 2018. Wang Yi, ministro degli esteri cinese, si è infine recato in visita in Italia a fine gennaio 2019. In questa occasione ha sovrinteso alla sessione plenaria della nona riunione del Comitato Governativo Italia-Cina, strumento cardine del Partenariato Strategico tra i due Paesi.
Import-export
La Cina è un partner commerciale fondamentale per l’Italia, sia in termini di esportazioni che di importazioni. Il 3% del totale esportato dall’Italia nel 2018, pari a circa 13,7 miliardi di euro, è infatti destinato al mercato cinese. Come destinazione dell’export italiano, la Cina si colloca dopo l’UE (55,5%), gli Stati Uniti (9,1%) e la Svizzera (4,6%).
Nel contesto delle importazioni italiane da altri Paesi, la Cina è seconda solo all’UE con il 7,1% del totale importato dall’Italia, pari a 30,78 miliardi di euro nel 2018. Questi dati sono rappresentativi di un saldo commerciale tra i due Paesi che ha iniziato a deteriorarsi dal 2001 in poi. Nel 2018 l’Italia ha chiuso infatti negativamente a -17,6 miliardi. Questa cifra comprende un export in calo del 2,4% rispetto al 2017, e un import in aumento dell’8,2% rispetto al 2017. Nell’ambito europeo, l’Italia è il terzo importatore dalla Cina dopo Germania e Regno Unito, e quarto esportatore, dopo Germania, Regno Unito e Francia.
Tra il 2000 e il 2018, l’Italia è stata tra i primi Paesi destinatari delle acquisizioni cinesi, insieme a Gran Bretagna e Germania. Mentre in Italia sono stati destinati 15,3 miliardi di euro, in Gran Bretagna e in Germania sono arrivati rispettivamente 22,2 miliardi e 46,9 miliardi. Per la Gran Bretagna, la Cina rappresenta il secondo Paese importatore e la seconda destinazione dell’export. Per la Germania, invece, la Cina si colloca al primo posto. La Brexit ha il potenziale per modificare questo trend a favore dei Paesi dell’UE. Con l’uscita dall’UE infatti la Gran Bretagna non ricoprirebbe più il ruolo di punto di accesso per gli investimenti sui mercati dell’UE.
Relazioni Italia-Cina: la cooperazione nel turismo e nell’istruzione
Le relazioni Italia-Cina non si limitano ai settori economico, commerciale e finanziario. Il partenariato strategico tra i due paesi si estende anche alle collaborazioni culturali, scientifico-tecnologiche, ambientali e turistiche. Questi settori, capitanati da turismo ed istruzione, sono un caposaldo del Piano d’Azione per il rafforzamento della cooperazione economica, commerciale, culturale e scientifico-tecnologica tra Italia e Cina 2017-2020, firmato dal Premier cinese Li Keqiang e dall’allora Presidente del Consiglio italiano Paolo Gentiloni nel maggio 2015.
Turismo
Il 2018 è stato l’anno del turismo tra UE e Cina. Quest’iniziativa, lanciata a Venezia a inizio 2018, era volta a promuovere il turismo sostenibile, stimolare gli investimenti, migliorare la connettività e la sicurezza aerea e smorzare i requisiti per l’ottenimento dei visti d’ingresso tra la Cina e i Paesi membri dell’UE.
Nel 2018, l’Italia è stata il terzo Paese in Europa visitato da turisti cinesi. La Cina ha rappresentato infatti l’undicesimo Paese d’origine di turisti in Italia con una media annua di cinque milioni di visitatori. La spesa totale annua dei turisti cinesi in Italia si aggira intorno ai 480 milioni di euro. Quella media giornaliera invece è di 900 euro e comprende, in larga misura, beni o servizi di lusso. La spesa dei global shopper cinesi nel mondo sia diminuita del 4% dal 2017. Ciononostante, la Cina ha contribuito per il 29% della spesa totale duty-free in tutta Europa.
Istruzione
Per quanto riguarda le relazioni Italia-Cina in nel campo dell’istruzione, nell’anno accademico 2017-2018 gli studenti cinesi hanno rappresentato il 9% del numero totale di studenti stranieri in Italia, grazie, in particolare, ai programmi di scambio Marco Polo e Turandot. Le facoltà che hanno ricevuto il maggior numero di studenti cinesi sono state ingegneria industriale, architettura e ingegneria delle costruzioni, design, mediazione linguistica, economia e gestione aziendale. Gli studenti cinesi hanno preferito istituzioni accademiche nel nord-ovest dell’Italia, in particolare Lombardia e Piemonte. Mentre la Cina detiene il terzo posto tra le nazionalità degli studenti stranieri nelle università italiane dopo l’Albania e la Romania, rimane il primo Paese asiatico di provenienza degli studenti in Italia, seguito da Iran e India.
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Articolo di Alessia Amighini, Giulia Sciorati e Alessandro Gili originariamente pubblicato il 21/03/2019 qui.
Poliglotta laureata in Italia in Scienze della mediazione linguistica e culturale e in Scienze internazionali. Laureata in China Studies alla Zhejiang University con una tesi sul City Branding in Cina. Appassionata di marketing e digital in Cina.