Torino | Pechino

Settimo censimento nazionale cinese: 3 chiavi di lettura

Settimo censimento nazionale cinese: 3 chiavi di lettura

censimento nazionale cinese

L’11 maggio sono usciti i risultati ufficiali del censimento nazionale cinese, che ogni dieci anni riassume i dati della popolazione più numerosa al mondo. Oltre alla proporzione di un tale evento nella sua fase di esecuzione, la rilevanza del censimento risiede naturalmente nelle implicazioni che i suoi risultati portano con sé. Ecco tre chiavi di lettura per cogliere l’importanza del censimento dentro e fuori dalla Cina.

SOMMARIO

IL METODO: la raccolta dei dati

Population Census, Everyone Counts. Lo slogan del censimento decennale condotto alla fine del 2020 sulla più numerosa popolazione del pianeta aveva soprattutto un obiettivo: non tralasciare nessuno. Una missione che ha richiesto un impiego di risorse umane, tecnologiche ed economiche enorme, a detta del National Bureau of Statistics. 679 mila uffici a vari livelli amministrativi hanno implementato il programma, per un totale di più di sette milioni di impiegati, tra staff e volontari. La “stazza” di questo tipo di operazione, però, non deve stupire quando si parla di Cina. Il precedente censimento (2010), infatti, aveva impiegato circa 10 milioni di persone.

La svolta di metodo sta piuttosto nella modalità con cui il censimento è stato condotto, che potrebbe segnare un cambio di passo nell’indagine demografica anche fuori dai confini del “paese di Mezzo”. Mentre l’approccio ai nuclei famigliari da censire è avvenuto in modo tradizionale, bussando alle porte dei cittadini, la registrazione dei dati è stata innovativa, perché interamente eseguita attraverso la scansione di un codice QR. Una volta compilate le 12 domande del modulo online, le risposte sono arrivate direttamente al centro di raccolta dati del National Bureau of Statistics.

Questa procedura in tempo reale ha evitato la copiatura e la trasmissione delle informazioni a vari livelli burocratici, spesso causa di errore nei precedenti censimenti. La semplificazione del metodo contribuisce così a conferire una nuova autorevolezza ai dati ufficiali cinesi, spesso considerati non del tutto affidabili in demografia, soprattutto se discrepanti rispetto a dati accademici o sperimentali.

Infine, ci sono altri due aspetti degni di nota rispetto al modus operandi del settimo censimento cinese. Innanzitutto, la partecipazione ad esso di un’azienda privata, il modulo online è stato infatti ospitato da Wechat; inoltre, la sua adattabilità al contesto di pandemia: la digitalizzazione ha reso infatti il settimo censimento cinese “Covid-free”.

Ad ogni addetto del censimento cinese è stata affidata la registrazione di 250 persone attraverso la scansione di codici QR (CGTN)

LA QUANTITÀ: la composizione anagrafica del popolo cinese

Negli studi sulla popolazione, i numeri assoluti sono significativi solo se considerati come “tasselli” di una tendenza con una certa storicità. Due sono i grandi trend che emergono dai risultati del censimento nazionale cinese e che descrivono la composizione anagrafica della popolazione.

L’età

Il primo anima il dibattito macroeconomico dentro e fuori dai confini nazionali da ormai diversi anni e riguarda “l’età della Cina”. Secondo la maggior parte degli osservatori, infatti, la popolazione cinese sta invecchiando ad una velocità pericolosa per la tenuta dell’economia del paese. I numeri che confermano questo trend possono essere letti seguendo il filo delle fasce d’età in maniera crescente. Partendo dalla nascita, i dati più indicativi sono due: il numero assoluto delle nascite12 milioni nel 2020, in calo rispetto ai 14,65 milioni del 2019 – e il tasso di fertilità totale, che scende ad una media di 1.35 figli per donna, ben al di sotto della soglia di replicazione di 2.1. Questo dato getta la popolazione cinese in una condizione di forte contrazione, con un alto rischio di finire nella cosiddetta “trappola della bassa fertilità”.

Entrando nella fascia della popolazione produttiva (un altro soggetto costantemente sotto la lente degli osservatori), il censimento evidenzia una contrazione di 6.79 punti percentuali rispetto al 2010, a vantaggio dello strato più maturo della popolazione, che invece cresce del 5.44%. Gli ultrasessantenni ricoprono così il 18.70% del totale dei cinesi e sono destinati ad aumentare velocemente.

La popolazione nazionale cinese registrata nei sette censimenti finora svolti e l’incremento medio annuo (Communiqué of the Seventh National Population Census II)
Il genere

Il secondo importante trend che risulta dal settimo censimento riguarda il “genere” della Cina. Dopo trent’anni di squilibrio alla nascita tra il numero delle femmine e quello dei maschi in favore di questi ultimi, il rapporto tra i sessi (Sex Ratio at Birth) si sta progressivamente normalizzando. Sono infatti 111.3 i maschi nati nel 2020, su 100 femmine. Il dato registrato oggi è migliorato di 6.8 punti rispetto a dieci anni fa, ma ancora sconta quello sbilanciamento tra uomini e donne accumulatosi negli anni come diretta conseguenza della politica di pianificazione delle nascite.

LA QUALITÀ: caratteristiche che definiscono il popolo cinese

Oltre ai dati che afferiscono a tendenze riguardanti l’età e il genere della popolazione cinese, il settimo censimento nazionale cinese ha raccolto informazioni preziose per capire altre caratteristiche che definiscono la popolazione cinese contemporanea.

Dai risultati emerge che, rispetto a 10 anni fa, i cinesi sono più istruiti. Ogni 100.000 persone, infatti, più di 15 mila hanno ottenuto un’istruzione universitaria e l’analfabetismo è sceso dal 4,08 al 2,67%. La “qualità” della popolazione (suzhi 素质 in cinese) ha però coinciso con una progressiva corsa verso le aree urbane e verso le zone costiere più prospere. Nelle città, infatti, si concentra quasi il 64% dell’intera popolazione cinese, un dato in crescita di 14.21 punti percentuali rispetto allo scorso censimento. A questo dato è strettamente connesso l’aumento delle migrazioni interne al paese, con una popolazione “fluttuante” cresciuta del 70% rispetto al 2010.

Infine, i cinesi sono leggermente meno Han rispetto al passato: l’incremento dell’etnia maggioritaria (4.93%) nel paese è stato infatti minore rispetto a quello che ha interessato le minoranze, cresciute del 10,26%.

Il 40% della popolazione cinese si concentra nelle province della costa orientale del paese, stando al VII censimento sulla popolazione cinese (National Bureau of Statistics)

Per concludere

La rilevanza del settimo censimento nazionale cinese non sta solo “nel merito” (quest’anno i risultati sono stati particolarmente attesi e speculati fino alla fatidica pubblicazione ufficiale), ma anche nel metodo, che segna un’innovazione nell’indagine demografica per la Cina e forse anche per il resto del mondo.

Una società più vecchia, più equa, più istruita, più mobile e lontana da casa, più urbana e più diversificata rispetto a dieci anni fa è quella fotografata dal censimento nazionale. Nessuno di questi trend può dirsi imprevedibile o inaspettato, anzi, si può dire che la Cina stia andando nella direzione più o meno consapevolmente pianificata dalla sua leadership. Ora, sta proprio a questa leadership abbracciare questi dati con decisione e preparare il Paese alle tante sfide che lo aspettano.



LEGGI ANCHE:

© Riproduzione riservata

Fonti

Seguici anche sui social

 

Una risposta.

  1. […] Settimo censimento nazionale cinese: 3 chiavi di lettura Strategie comunicative per fare affari in Cina […]

I commenti sono chiusi.