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Shanshui hua: l’arte cinese del paesaggio nei secoli

Shanshui hua: l’arte cinese del paesaggio nei secoli

shanshui hua: l'arte cinese

La pittura di paesaggio (shanshui hua 山水画) ha permeato l’arte cinese per oltre 1500 anni. Il paesaggio dipinto a inchiostro su seta o su carta è comparso in Cina alla fine dell’epoca Tang (VII secolo), per poi “sbocciare” durante la dinastia Song (960-1279). Ancora oggi, lo shanshui hua penetra l’arte contemporanea cinese, dialogando con la tradizione e, allo stesso tempo, riformandola.

SOMMARIO

Shanshui hua: in cosa consiste la pittura di paesaggio cinese

Lungi dall’essere una rappresentazione paesaggistica fine a sé stessa, la pittura di paesaggio shanshui coinvolge più livelli di interpretazione e materializza una complessa visione del mondo e della natura, tradizionalmente orientale. Tre sono gli elementi imprescindibili del dipinto di paesaggio: due costituiscono la denominazione stessa di questo genere pittorico in cinese: shan 山, la montagna che sovrasta l’uomo, e shui 水, l’acqua che si fa spazio tra la roccia, aprendo il paesaggio a nuove possibilità. 

Infine, il terzo elemento intrinseco dello shanshui: colui che lo dipinge e quindi, al tempo stesso, lo percorre. Nella tradizione imperiale, è il letterato (wenren 文人), che incarna il poeta, il pittore, il calligrafo, lo studioso, il funzionario, più generalmente l’intellettuale; nei secoli successivi, fino alla contemporaneità, è l’artista che si esprime con il suo supporto preferito: dalla fotografia, alla videoarte, dall’installazione, alla scultura. Proprio il mezzo, originariamente pennello e inchiostro, costituisce la componente tecnica, meditativa e creativa del dipinto, è cioè l’umanità (心 xin) che traspare dallo shanshui.

La pittura di “montagna e acqua”, perciò, non è un semplice genere pittorico, ma un sistema di pensiero completo, che affonda il suo senso in principi Taoisti e Buddisti; include tecnicismo e studio rigorosi; presuppone una pratica meditativa; esprime un’indagine sulla realtà e, in molti casi, una sottintesa opinione (o critica) politico-sociale. Con le parole di un commentatore: “Shanshui was never about holding up a mirror to the landscape in keeping with prevailing aesthetic tastes, it was always about reflecting on and negotiating the artist’s own position in relation to the world.”

Inizio di Primavera, di Guo xi (1072) è un rotolo verticale dipinto a inchiostro su seta. È uno dei dipinti di paesaggio più famosi della dinastia Song Settentrionali. (Comuseum.com)

Lo shanshui è ancora attuale nell’arte contemporanea cinese

Se il decimo e l’undicesimo secolo vengono considerati dalla critica il periodo d’oro della pittura di paesaggio, questa si reitererà nelle successive dinastie (Yuan, Ming e Qing) rinnovandosi e consolidandosi come il mezzo più adatto ad esprimere le qualità dell’erudito. Anche l’arte contemporanea non ha abbandonato questo soggetto, che continua ad essere, seppur con una sensibilità nuova, nel DNA degli artisti cinesi. Dopo più di dieci secoli di riproduzione del paesaggio, la domanda sorge spontanea: per quali ragioni l’arte cinese contemporanea oggi ancora contempla e rivisita lo shanshui hua? Come mai non può ritenersi “superato”?

Due potrebbero essere i motivi principali. Innanzitutto, il bisogno, per gli artisti contemporanei, di ripercorrere un legame con la loro tradizione pittorica, spesso esplicitata con citazioni dirette ai capolavori del passato. L’artista Liu Dan, per esempio, in Ink Handscroll (1990) trae ispirazione da un’opera di epoca Ming (Wu Bin, Ten Views of Lingbi Stone – 1610 ca.).

Liu Dan, Ink Handscroll 水墨画卷, 1990

In secondo luogo, l’urgenza di descrivere e “fermare” un mondo naturale che vive, in Cina soprattutto, una fase di cambiamento violento. La natura, nello shanshui contemporaneo, risulta a volte stravolta rispetto al passato: da luogo di rifugio e contemplazione per il wenren 文人 di epoca imperiale, a processo di trasformazione irrazionale, che genera ansia e alienazione, soprattutto negli ambienti urbani (ne è un esempio Ai Weiwei, Provisional Landscape – 2002-2008).

Ai Weiwei, Provisional Landscape (2002-2008)

Huang Yan e l’unione dei tre elementi in un dipinto di paesaggio contemporaneo

Dipingere shanshui hua, significa quindi confrontarsi con il passato, con la natura e il mondo, con la propria interiorità e con una tecnica espressiva. I tre elementi che si fondono nella pittura di paesaggio sono la montagna, l’acqua (quindi la natura) e l’artista (l’uomo). In sostanza, si tratta di trovare una sintesi tra tutte queste componenti.

L’arte di Huang Yan (1966 – ) è un esempio interessante di shanshui hua contemporaneo: essa dialoga con la pittura della tradizione e, allo stesso tempo, la sovverte.

shanshui hua: l'arte cinese
Huang Yan, Chinese Landscape tatoo, 1999 (Galerie Wilms)

La famosa serie Chinese Landscape tatoo (1999), innanzitutto, è costituita da dipinti poi fotografati. Così facendo, Hang Yan integra più supporti artistici: quello tradizionale di pennello e inchiostro, e quello contemporaneo dello scatto fotografico. Il dipinto di paesaggio è realizzato dalla moglie di Huang Yan, l’artista Zhang Tiemei, sul torso nudo del marito. Il volto dell’uomo è tagliato nella fotografia, così che il suo corpo, la “tela” dello shanshui, rappresenti “the Chinese everyman”, un qualsiasi cinese, che non può fisicamente staccarsi dalla sua storia e dal suo patrimonio culturale. Lo shanshui costituisce quindi parte dalla sua identità.

Il commento di Huang Yan alla sua opera riassume questa operazione di sintesi, che è forse stata il tentativo di tutti gli artisti di paesaggio cinesi, a partire dai letterati imperiali, fino ai contemporanei.

To paint a landscape is to paint man, to paint oneself […] When I undertook to paint Chinese landscape on my face, hands and body, man was the subject, landscape was the object. A landscape painted on the human body was the materialization of the union between subject and object.” (Hearn, 2013, p.102)



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Fonti

  • Fisher, P., Ai W. (2011). Shanshui: poetry without sound? Landscape in chinese contemporary art. Lucerne: Museum of Art; Ostfildern.
  • Hearn, M. K. (2013). Ink art: past as present in contemporary China. New York: The Metropolitan Museum of Art.
  • Bruni, G. (2021). Shan Shui Issue 03. Shan Shui Magazine.
  • MET Museum
  • Asian Studies
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