Torino | Pechino

Pechino e Bruxelles, uno storico legame

Pechino e Bruxelles, uno storico legame

Pechino e Bruxelles, uno storico legame. Tra alti e bassi le due potenze hanno sempre intrattenuto intensi rapporti diplomatici. Quest’anno, in vista del cambio dei vertici a Bruxelles, Pechino ha nominato il suo primo inviato speciale. Si tratta dell’inizio di un nuovo capitolo nelle relazioni sino-europee?

A inizio mese Pechino ha nominato il suo primo inviato speciale a Bruxelles che dovrà occuparsi di gestire i (complessi) rapporti tra la Repubblica Popolare Cinese e l’Unione Europea.

Il nuovo inviato speciale è Wu Hongbo. Classe 1952, Wu Hongbo viene da una lunga esperienza nella diplomazia e negli affari internazionali. Ha infatti rappresentato Pechino come ambasciatore cinese in Germania dal 2009 al 2012, per poi ricoprire il ruolo di sottosegretario generale presso il Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite.

Wu Hongbo tra Pechino e Bruxelles

Durante la conferenza stampa a Pechino, il portavoce del Ministro degli Esteri Geng Shuang ha ricordato come la Cina e l’UE “abbiano interessi comuni nel sostenere il multilateralismo, il libero scambio e nella costruzione di un’economia mondiale aperta ed inclusiva.” Nominare un inviato speciale a Bruxelles aiuterà a “rafforzare la cooperazione” e “migliorare la fiducia tra le parti”.

Per molti la mossa di Pechino è una risposta alla nuova mentalità europea che vede la Cina come un “competitor economico” ed un “rivale sistemico”. Inoltre, con i vertici UE che cambiano, la Cina sembra avvertire il forte bisogno di cambiare la sua strategia nel Vecchio Continente. Le relazioni con gli USA di Trump sembrano sempre di più un’altalena ed irrobustire i rapporti con l’altra sponda dell’Atlantico sembra essere una vera e propria necessità strategica.

Breve storia delle relazioni tra Bruxelles e Pechino

Le relazioni diplomatiche tra l’Europa e la Cina iniziano formalmente nel 1975. Le relazioni furono successivamente regolamentate nel 1985 dall’Accordo sul Commercio e la Cooperazione (Trade and Cooperation Agreement). Nel 1989, a seguito degli incidenti di Piazza Tienanmen, i rapporti tra le due parti sembrano congelarsi, anche in virtù delle sanzioni imposte dal Consiglio Europeo.

La situazione migliora un anno dopo, quando nell’ottobre del 1990, il Consiglio Europeo decide di dare nuova linfa alle relazioni sino-europee e di lanciare nuovi programmi di cooperazione. Ecco quindi che le relazioni diplomatiche sembrano evolversi insieme al rapido sviluppo della Cina. Sin dall’inizio del 1995, la Cina diventa il quarto più grande mercato d’esportazione ed il quarto più grande supplier, dopo USA, Giappone e Svizzera.

Il legame si è poi consolidato con gli anni, tanto che ad oggi il commercio tra UE e Cina ha un valore stimato di 1 miliardo per giorno. La Terra di Mezzo è attualmente il secondo principale mercato d’esportazione per Bruxelles.

Ad ogni modo, le relazioni presentano spesso incomprensioni e prese di posizione. Da anni gli eccessivi investimenti in Europa spaventano molti analisti. In particolar modo, l’attenzione di Pechino verso i Balcani spaventa in quanto, si teme, molti stati della regione potrebbero indebitarsi eccessivamente con Pechino e rallentare così ulteriormente il processo di costruzione europea.

Con il suo piano EU-China 2020 Strategic Agenda for Cooperation, Bruxelles sta tentando di dare maggiore uniformità alle relazioni sino-europee. C’è da chiedersi come la nuova politica europea reagirà e cambierà il suo approccio alla Cina.



LEGGI ANCHE:

© Riproduzione riservata

Fonti:

Seguici anche sui social