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La Cina dichiara guerra al Beijing Bikini

La Cina dichiara guerra al Beijing Bikini

La Cina dichiara guerra a Beijing Bikini

La Cina dichiara guerra al Beijing Bikini. A partire dall’estate 2019 sono molti gli usi e i costumi dei cinesi finiti sotto accusa. Il primo tra tutti il “Beijing Bikini” (bikini pechinese), classificato dalla Municipalità di Pechino per la Promozione della Civiltà come un’usanza incivile da fermare. 

Guerra al Beijing Bikini

Ogni estate, quando le città cinesi vengono pervase da temperature che possono raggiungere anche i 45 gradi, è uso per gli uomini di mezza età di tutto il paese arrotolarsi la maglietta sopra la pancia per rinfrescarsi. Questa pratica, chiamata affettuosamente Beijing Bikini, è onnipresente in moltissime città della Cina e – contrariamente al suo nome – non solo nella capitale cinese.

La vista di questi simpatici signori non fa però piacere ai molti, che si sono lamentati con le autorità per il “degrado e la mancanza di decenza che pervade le strade pubbliche”. Le regole di vestizione in luoghi pubblici in Cina sono infatti molto chiare: meglio qualche strato in più piuttosto che lasciar trasparire la carne. A seguito delle molte lamentele, le autorità si sono quindi sentite in obbligo di agire, dovendo intervenire per evitare le esposizioni a torso nudo.

In nome del decoro

Le autorità di Jinan, ad esempio, sono intervenute trasmettendo un avviso pubblico che invita i cittadini a migliorare l’immagine della città facendo leva sul senso civico degli stessi. A Tianjin, invece, le autorità hanno agito in maniera ben più drastica multando un uomo mentre stava facendo shopping a torso nudo all’interno di un supermercato. 

Infine, c’è chi ricorre all’educazione. A Haidan, nella regione dello Hebei, il governo locale ha lanciato una campagna che attraverso un mini film educativo mostra una donna che presenta il fidanzato al padre, il quale è ripreso mentre beatamente gioca a carte al parco con gli amici, categoricamente a torso nudo anche quest’ultimi. Il fidanzato – sentendosi in imbarazzo di fronte all’uomo semi nudo – chiede in modo sprezzante: “È tuo padre? È così incivile.” A seguito di una serie di incontri simili, l’uomo fa appello al buon senso e decide di indossare una camicia e un cappello nei luoghi pubblici.

Il sondaggio online

Di recente l’Ufficio Municipale di Pechino per la Promozione della Civiltà ha pubblicato un sondaggio online per invitare l’opinione pubblica ad esprimersi su quelli che sono considerati “comportamenti incivili” e che sono quindi da bandire. I risultati saranno tenuti in considerazione per emettere una nuova legge e bandire tali comportamenti dai luoghi pubblici di Pechino, e a seguire della Cina. 

La Cina dichiara quindi guerra al Beijing Bikini, ma non solo. Il sondaggio include anche altre usanze che mettono in cattiva luce l’immagine pubblica dei cittadini cinesi. Come ormai noto, quella di non “perdere la faccia” è una delle regole non scritte della cultura cinese ma fondamentali per comprendere questo paese. 

Al sondaggio online possono prendere parte i residenti di Pechino catalogando i dieci comportamenti che reputano peggiori. Tra questi si trovano: sputare in pubblico; rubare parti di motorini o biciclette; accompagnare i cani a passeggio senza guinzaglio; suoni ad alto volume in luoghi pubblici, come la suoneria del telefonino oppure la musica dei gruppi di anziani che ballano nelle piazze.

Il sondaggio permette anche di esprimersi su quelli che invece sono considerati comportamenti lodevoli e quindi da premiare. Alcuni esempi? Cedere il posto agli anziani o donne incinte sui mezzi pubblici, donare il sangue oppure – banalmente – rispettare il codice della strada. Tali comportamenti potrebbero, secondo la proposta della municipalità pechinese, essere ricompensati con denaro o con credito sociale

In conclusione

Nel complesso, la mossa sembra essere stata accolta favorevolmente dalla maggior parte dei netizen sui social media cinesi. Rimangono, nonostante questo, alcuni scetticismi soprattutto quando si tratta di punire pratiche – come quella dello sputare in pubblico o dello stesso bikini pechinese – considerate comuni e accettate in Cina. Molti rivendicano, infatti, le radici storiche di quest’usanza che si basano sulle pratiche della medicina tradizionale cinese.

Non rimane quindi che attendere i risultati del sondaggio online e scoprire quali altre usanze sono state messe al bando!



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