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Il 5G in Italia: tra guerre commerciali e presunti pericoli

Il 5G in Italia: tra guerre commerciali e presunti pericoli

Il 5G permetterà di controllare in remoto le smart cities. Tutto a portata di smartphone

Il 26 luglio i colossi della telefonia mobile Tim e Vodafone sono giunti ad un’intesa per portare il nuovo standard per la comunicazione mobile, il 5G, in Italia prima dell’effettiva operatività del sistema che è prevista per il 2020. Una mossa vantaggiosa per gli utenti italiani dei due gestori, soprattutto in vista dei giochi invernali Milano – Cortina 2026.

Portare il 5G in Italia con largo anticipo rispetto al panorama occidentale (escludendo il Principato di Monaco) contribuirà a fornire una cartolina dell’evento olimpico più ambiziosa e competitiva di sempre. Sarebbe, infatti, la prima edizione svoltasi nel mondo Occidentale ad entrare nell’era del 5G. Si potrà sfruttare poco più di un lustro per mettere alla prova questa nuova tecnologia per poterla inserire nel contesto dei giochi invernali. 

Le due società di telecomunicazione hanno pagato allo Stato 6,55 miliardi di euro per poter ottenere le frequenze necessarie a supportare questa nuova tecnologia. Attualmente le offerte commerciali di Tim sono disponibili solo per Torino, Milano, Roma e Napoli (nelle vicinanze del villaggio delle Universiadi). Si stima che entro quest’anno sarà possibile estendere il servizio ad altre 6 città tra cui Bologna, Verona, Firenze, Matera e Bari. Successivamente verrà esteso ad altre 30 località turistiche e in 50 distretti industriali.

Come investirà Huawei in Italia?

Thomas Miao, amministratore delegato in Italia di Huawei. Parla durante la conferenza a Milano presso il Castello Sforzesco, 15 luglio 2019
Thomas Miao, amministratore delegato Huawei in Italia durante una conferenza a Luglio 2019 presso  il castello Sforzesco (MI) 

Thomas Miao, amministratore delegato in Italia di Huawei, colosso cinese delle telecomunicazioni, ha annunciato che nel triennio 2019-2021 investirà 3,1 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo, marketing e forniture locali. Allo stesso tempo punta a creare tremila posti di lavoro, di cui mille diretti e il resto nell’indotto. A questi aggiunge i laboratori sull’innovazione congiunti e gli accordi con 14 atenei italiani. A partire da settembre, a Pavia, in concerto con l’università locale, verrà inaugurato un centro sulla microelettronica a cui sono destinati 1,7 milioni di dollari che prevede l’assunzione di quindici ricercatori tra personale dell’azienda e dottorandi.

Che cos’è il 5G e per che cosa è pensato?

Il 5G nasce come standard di comunicazione ideato per:

  • i dispositivi IoT (Internet of Things, Internet delle cose) ovvero dispositivi come per esempio gli smart watch;
  • le smart home;
  • le industrie 4.0, vale a dire la produzione industriale totalmente automatizzata.

Si tratta di una tecnologia competitiva il cui scopo sta nel miglioramento della qualità del servizio. Dovrebbe fornire la capacità di connessione, di download e di upload più veloce mai progettata. Per intenderci, sarà possibile integrare la realtà aumentata nella nostra vita quotidiana così come scaricare un file 10 volte più rapidamente rispetto all’utilizzo del comune 4G.  

Il 5G in Italia | Grafico sulle funzioni del 5G
Il 5G e le sue funzioni

Il 5G arriva in Italia accompagnato da dispositivi in grado di supportare questa nuova tecnologia: Oppo Reno 5G, Huawei Mate20 x 5G, Samsung Galaxy s10 5G e via discorrendo. All’apparenza si presentano nell’aspetto come comuni smartphone ma così non è. Infatti, se si considerano le loro specifiche e le funzionalità, i prezzi di vendita si aggirano intorno ai 1099 euro (quasi quanto un laptop).

In sostanza, la rete 5G in Italia è già disponibile ma i dispositivi compatibili per uso privato (come gli smartphone) al momento sembrano essere rivolti ad un mercato di nicchia piuttosto che ad un mercato più ampio. Tuttavia, stando a quanto affermato da Huawei, si conta di rendere i device più appetibili e alla portata di tutti entro il 2023. Il loro costo quindi andrà calando poco per volta.  

I presunti rischi che comporterebbe l’uso del 5G

Le premesse dell’introduzione del 5G risulterebbero vantaggiose sia per il consumo dell’utente privato sia per il consumo dell’utente pubblico. Sembrerebbe confermarlo il caso del Principato di Monaco. Infatti, grazie all’accordo siglato a marzo 2019 con Xi Jinping, è stato il primo dell’Eurozona ad aver avuto accesso ad una copertura totale del 5G.

Il debutto in anteprima mondiale è avvenuto in occasione del Monaco Yacht Show. Attraverso l’utilizzo di un drone controllato da remoto con la tecnologia 5G, è stato possibile trasmettere delle riprese in diretta e in alta definizione. Altro esempio è il primo autobus elettrico che attraverso il 5G è stato guidato da remoto sempre all’interno del principato.

Nonostante questa tecnologia sembri portare notevoli benefici, sono emersi numerosi dubbi e sospetti sul 5G a partire proprio dal suo punto di forza: la velocità di connessione. Bisogna tenere a mente che per supportare le promesse e la qualità del servizio sarà fondamentale sfruttare le onde millimetriche, ovvero onde radio comprese tra i 30 e i 300 GHz. Si tratta dello spettro di frequenza più alto possibile. Basti pensare che, se unito, alle onde SHF (Super High Frequency, radio frequenze comprese tra i 3 e i 30 GHz) possono essere impiegate nelle trasmissioni satellitari. Per questa ragione si teme che possa costituire un rischio per la salute dell’uomo o per la sicurezza delle stesse comunicazioni.

Il sotto testo della guerra commerciale

La guerra commerciale in atto tra Stati Uniti e Cina approda anche in Europa. Huawei ha deciso di concentrarsi sull’Europa e di investire ingenti somme nella tecnologia delle comunicazioni in 5G. Al contrario, negli Stati Uniti si appresterà a chiudere i suoi laboratori di ricerca e sviluppo tagliando circa 850 posti di lavoro tra scienziati e tecnici. A poco è servita la tiepida e parziale riapertura dei canali commerciali per Huawei negli Stati Uniti durante il G20 di Osaka.

È lecito domandarsi se gli avvertimenti di Trump all’Europa non siano l’ultimo atto di una strategia per contrastare l’avanzata della Cina nel mercato europeo oppure non ci sia un pericolo concreto nascosto dietro l’avvento del 5G. Questa nuova tecnologia sembrerebbe offrire molto agli utenti e non chiedere nulla in cambio se non un adattamento dei dispositivi. Il pericolo paventato da Trump potrebbe stare proprio in ciò che ha da dare il 5G: più velocità e più qualità del servizio al prezzo di una minore libertà? 

Bisogna considerare che la Cina, proprio per mantenere un maggiore controllo sugli utenti cinesi, ha censurato la maggior parte dei siti internet occidentali. Per questa ragione sono state create anche delle app parallele ma speculari alle più diffuse ed utilizzate nel resto del mondo. Ad esempio: Facebook, Whatsapp e Twitter hanno trovato i loro sostituti cinesi che rispettivamente sono Renren, WeChat e Weibo.

Dopo tutto, nel centro di ricerca Zte a Shanghai, si sta lavorando alle «soluzioni per una società armoniosa». Si tratta di sistemi di sicurezza in grado di riconoscere targhe dei veicoli e volti associandoli ad un individuo attraverso il processo di riconoscimento facciale. Si sfrutta la velocità del 5G e una potente camera per rilevare mezzi e volti nell’area circoscritta. In fine sarà possibile collegare i risultati della ricerca con altre telecamere già installate in città. Non è una tecnica inusuale in Cina tant’è vero che viene già impiegata dalla polizia cinese nelle maggiori città del Paese. Potrebbe essere questo il futuro delle nostre città?



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