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La battaglia online sul 5G: minaccia o opportunità?

La battaglia online sul 5G: minaccia o opportunità?

la battaglia online sul 5G

La battaglia online sul 5G si combatte virtualmente. Mentre gli Stati Uniti hanno bloccato Huawei e Zte per spionaggio, in Europa rimangono molti interrogativi sulle reti 5G affidate ai cinesi. In questa nuova era la geopolitica si fonde alla tecnologia in una guerra che si combatte online. 

Negi ultimi anni i cinque colossi della tecnologia di rete hanno sperimentato l’introduzione del 5G che prevede un enorme salto in avanti rispetto all’esistente 4G. La Cina, con le aziende Zte e Huawei, è tra i protagonisti di questo sviluppo tecnologico, ma anche al centro di uno scontro con gli Stati Uniti che coinvolge anche l’Europa. 

Da fabbrica del mondo a fucina di innovazione

Nel 2017, l’Economist descriveva i dati come “il petrolio del XXI secolo”. È quasi scontato dire che controllare gli apparati tecnologici installati su reti strategiche sia di primaria importanza. 

In quest’ambito, la decisione della Cina di convertirsi da workshop mondiale a fucina di innovazione ha scosso gli equilibri internazionali. Il piano “Made in China 2025” parla chiaro: la Cina non ha intenzione di rimanere a produrre, ma vuole creare. In questo processo di creazione le ambizioni cinesi toccano diversi settori: dalla robotica, all’aerospazio, fino all’intelligenza artificiale. 

Nell’industria del XXI secolo, i dati di rete rappresentano quella risorsa capace di influenzare gli equilibri economico-politici su scala mondiale. Va da sé l’importanza di controllare le infrastrutture che ne consentono la raccolta e la trasmissione.

Il 5G rappresenta infatti quella tecnologia senza fili che, prendendo il posto dell’attuale 4G, introdurrà un impatto trasformativo sostanziale. La tecnologia 5G è almeno cento volte più rapida della sua antecedente. Questo faciliterà lo sviluppo dell’”Internet delle Cose” (Internet of Things) e della realtà virtuale. 

Chi avrà il controllo sul 5G

I colossi cinesi Huawei e Zte sono due dei protagonisti di questo sviluppo tecnologico. Le due aziende lavorano a stretto contatto con il Ministero cinese dell’Industria, dell’Innovazione e della Tecnologia. Lo sviluppo del 5G in Cina conta sul forte sostegno degli apparati statali, in contrasto con quanto avviene invece negli Stati Uniti.

I timori degli Stati Uniti, e quindi dell’Europa, si annidano nel rapido penetrare dei sistemi di sviluppo tecnologici cinesi. Negli ultimi mesi questo ha portato gli USA ad iniziare una campagna di convincimento verso altri Paesi affinché bandissero le aziende cinesi dal sviluppare il 5G al di fuori della Cina. 

Mentre Paesi come Nuova Zelanda, Giappone e Australia in nome della sicurezza nazionale si sono schierati con gli Stati Uniti, l’Italia ha appena concluso il “Huawei 5G Summit” a Roma. Questa è stata occasione per l’azienda cinese di presentare i suoi piani per l’implementazione del 5G nel nostro Paese.

Conclusione

Rimane complicato definire quali siano le implicazioni precise di un eventuale coinvolgimento cinese nello sviluppo della rete 5G in Italia. Tra i timori vi è quello di perdere il controllo nazionale su asset strategici e di conseguenza andare incontro a ripercussioni economiche e geopolitiche di primaria importanza. L’Italia si trova, quindi, in una situazione delicata nella la battaglia online sul 5G tra Stati Uniti e Cina, ed esporsi in modo incauto sarebbe controproducente.  



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