Gen Alpha: essere bambini in Cina
La Gen Alpha è la generazione di bambini nati dopo il 2010. I bambini in Cina vivono in un periodo di forte crescita economica e vengono sottoposti ad una forte pressione scolastica. È richiesta l’eccellenza, soprattutto nelle materie scientifiche. Non tutti i bambini però vivono la stessa situazione. Infatti, i bambini residenti nelle zone rurali e i figli dei lavoratori migranti frequentano scuole di scarsa qualità e hanno meno possibilità. Inoltre, un ritrovato nazionalismo renderà questa la prima generazione che apprezzerà a pieno il Made in China.
SOMMARIO
- Gen Alpha: la prima nella Cina senza One-Child Policy
- La pressione del sistema educativo cinese
- Il ruolo del PCC nell’educazione scolastica
- I bambini cinesi vittime delle politiche migratorie
- Gen Alpha tra somiglianze e differenze con la Gen Z
Il 1 giugno in Cina si festeggia la giornata internazionale del bambino (国际儿童节 Guójì értóng jié). Cogliamo l’occasione per conoscere meglio i nuovi bambini della Generazione Alpha in Cina.
Gen Alpha: la prima nella Cina senza One-Child Policy
La Generazione Alpha a livello internazionale identifica tutti i bambini nati dopo il 2010 ed è dunque la generazione successiva alla Gen Z. Sono tutti quei bambini che si trovano ora in età prescolare o alle scuole elementari. Al momento in Cina, i bambini tra i 0 e 14 anni rappresentano circa il 17% della popolazione. Sono sicuramente India e Cina a trainare la crescita di questa nuova generazione. Secondo le previsioni, l’India supererà la Cina come paese più popoloso al mondo entro il 2028.
I numeri della demografia cinese parlano chiaro: il tasso di natalità, sebbene positivo, è in forte calo. È in quest’ottica, infatti, che il Paese ha finalmente abolito la One-Child Policy, che permetteva alle famiglie di avere un solo figlio. Nonostante l’abbandono della legge, però, si nota ancora una certa riluttanza a generare più di un figlio. La Gen Alpha, come le precedenti, sembra destinata ad essere una generazione di figli unici. Questo accade per due motivi principali: il sempre maggior costo della vita e del mantenimento dei figli in età scolare e la maggiore occupazione femminile. Molte donne in Cina percepiscono l’avere figli come un ostacolo per la loro carriera lavorativa.
La pressione del sistema educativo cinese
Sin dal 1986 è in vigore la legge che stabilisce la Nine-Year Compulsory Education, cioè obbliga tutti i bambini cinesi a frequentare almeno 9 anni di educazione scolastica. Questi sono suddivisi tra i 6 anni della Primary School e i 3 della Junior Middle School. Esattamente come in Italia, i bambini tra i 3 e i 6 anni possono frequentare una Pre-School Education (asilo). Gli orari scolastici sono spesso strazianti: i bambini devono stare a scuola dalle 7:30 del mattino fino alle 17. In aggiunta, ogni giorno hanno ore di compiti a casa da fare o frequentano corsi extracurriculari. Alcuni di loro devono studiare anche fino alle 10 di sera.
Cosa si studia a scuola?
Le materie che, per legge, tutti i bambini devono studiare alle scuole elementari sono cinese, matematica, inglese, educazione fisica, musica, disegno, scienze e moralità ed etica. Tuttavia, sussiste ancora una forte discrepanza tra le scuole di città e le scuole delle zone rurali. Infatti, in molte scuole di campagna è garantito solo l’insegnamento di cinese, matematica e educazione fisica, con una totale eliminazione delle altre materie. Ciò che è fondamentale nell’educazione cinese è comunque apprendere tre importanti nozioni: il duro lavoro, la disciplina e il rispetto per le persone più anziane o con maggiore esperienza.
Per tutti i bambini cinesi la mattina a scuola comincia con due azioni importantissime: la cerimonia dell’alzabandiera e la ginnastica. È comune vedere i bambini raggruppati nei cortili delle scuole, vestiti con la stessa tuta, fare ginnastica guidati dalla voce registrata di un insegnante. I bambini nati in città e che godono di un certo agio economico non trovano pace nemmeno durante il fine settimana. I genitori sono soliti iscriverli a diversi corsi extracurriculari che devono prepararli al loro successo negli studi superiori e al superamento del temutissimo 高考 Gaokao, l’esame nazionale che classifica tutti gli studenti appena usciti dalle superiori e che garantisce alle posizioni più elevate l’ingresso nelle più prestigiose università cinesi.
Il ruolo del PCC nell’educazione scolastica
La maggior parte dei bambini tra i 6 e i 14 fa parte dell’organizzazione dei Giovani Pionieri della Cina, ovvero il principale gruppo giovanile del Partito Comunista Cinese (PCC) e subordinato alla Lega della Gioventù Comunista. Tutti i bambini che ne fanno parte indossano a scuola un fazzoletto rosso intorno al collo. Anche se l’adesione non è obbligatoria, essa è comunque fortemente consigliata. In alcune scuole è obbligatoria ai fini dell’iscrizione.
L’appartenenza ai Giovani Pionieri è considerata un motivo di grande orgoglio per i genitori ed è importante ai fini della loro “educazione politica”. Essa, però, ha un valore ancora più elevato, perchè è una tappa fondamentale per l’accesso alla più esclusiva Lega della Gioventù Comunista. L’ingresso nella Lega è importante se si spera di diventare un membro del PCC e intraprendere una carriera all’interno del Partito. Essere membri del PCC facilita, inoltre, il lavoro nelle strutture dello Stato.
I bambini cinesi vittime delle politiche migratorie
Se da un lato i bambini delle famiglie della classe media subiscono una forte pressione negli studi, quelli che hanno la sfortuna di nascere nelle campagne vivono un sistema educativo ancora piuttosto approssimativo. Nella situazione peggiore, però, si trovano i bambini che vivono in città e sono figli di lavoratori migranti dalle campagne. Il sistema dell’Hukou spesso li incastra in un vortice burocratico che non permette loro di accedere alle scuole normali. Essi vengono quindi assegnati a delle scuole temporanee per bambini migranti che sono inadeguate sia per infrastrutture che per materiali scolastici. Spesso le famiglie dei lavoratori migranti sono composte da più di un figlio. Questo complica ulteriormente la situazione, perché se tutti i figli venissero registrati, le famiglie dovrebbero pagare delle tasse che non possono permettersi. Questi bambini rimangono ancora più indietro perché non riescono ad accedere a nessun tipo di educazione scolastica.
Si assiste dunque ad un forte contrasto nella crescita dei bambini cinesi: alcuni vivono la Cina sviluppata e altri una Cina in via di sviluppo. Nei fatti, si perpetua una sorta di immobilismo nelle opportunità future dei bambini cinesi. Difficilmente quelli che sono nati in campagna o da migranti potranno accedere all’educazione universitaria e quindi cambiare la loro vita in meglio.
Gen Alpha tra somiglianze e differenze con la Gen Z
Esattamente come per la Gen Z, la Gen Alpha è caratterizzata dalla nascita in un mondo invaso dalla tecnologia. A differenza della generazione che la precede, però, i bambini di oggi vivono la tecnologia in modo avanzato; imparano ad usare e desiderare gli smartphone/tablet presto. Sono i primi a vedere la tecnologia come normalità e non più come mezzo facilitatore. I bambini vengono esposti agli strumenti tecnologici subito nella loro infanzia e, se non sono i genitori a proporli, li conoscono a scuola. Infatti, la digitalizzazione delle scuole è un processo in forte crescita. Sicuramente il Covid-19 ne ha accelerato il percorso.
Esattamente come i bambini della Gen Z prima di loro, subiscono la pressione di genitori e nonni per essere il meglio, sia negli studi che nelle attività extracurriculari. Per loro fortuna, stanno conoscendo una Cina altamente sviluppata e con sempre più rilievo nelle relazioni internazionali. Questo avrà sicuramente dei risvolti inaspettati sulla loro visione del mondo.
Un nuovo nazionalismo
In aggiunta, i bambini di oggi in Cina sono maggiormente esposti ad una nuova ondata di nazionalismo. L’effetto è già visibile sui sistemi educativi e avrà delle conseguenze politiche ed economiche non appena i bambini diventeranno adulti e consumatori. Si sta infatti assistendo ad una rinascita e rivalutazione del Made in China da parte dei consumatori cinesi. Già i ragazzi della Gen Z stanno mostrando una tendenza a preferire i prodotti cinesi a quelli occidentali. I bambini della Gen Alpha probabilmente si troveranno perfettamente a loro agio nell’acquisto e consumo di prodotti puramente cinesi.
Conclusione
La situazione dei bambini in Cina è ancora variegata e molto si deve fare per garantire a tutti loro un futuro degno e pieno di opportunità. Con il ritrovato nazionalismo degli ultimi anni e la sempre maggiore importanza della Cina nelle relazioni internazionali, la Gen Alpha sarà forse la prima a vedere il mondo con occhi diversi. Questo comporterà degli enormi cambiamenti anche in campo economico-commerciale e nel loro ruolo di consumatori.
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Fonti:
- Bloomberg
- Business Insider
- China Insight
- Statista
- Sul sistema educativo cinese: China Highlights – OpenLearn – Scholaro – Unicef
Laureata magistrale in Scienze Internazionali – China & Global Studies – all’Università degli Studi di Torino. Doppia laurea in China Studies alla Zhejiang University con una tesi sul Business Ecosystem in Cina, case study su Alibaba. Appassionata di relazioni internazionali e digital in China.
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