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Relazioni economiche sino-latinoamericane

Relazioni economiche sino-latinoamericane

Relazioni economiche sino-latinoamericane

Le relazioni economiche sino-latinoamericane mostrano come la seconda economia mondiale stia compiendo passi avanti per irrobustire la sua presenza in America Latina.

Sommario

Introduzione

Le relazioni economiche sino-latinoamericane hanno avuto una straordinaria intensificazione dall’inizio del 21° secolo. Gli scambi commerciali, investimenti e prestiti tra i due partner si sono concentrati principalmente nei settori: minerario; agricolo; delle infrastrutture; degli idrocarburi.

Oggi 19 Paesi della regione latino americana e caraibica (LAC) fanno parte della Belt and Road Initiative.

Relazione economica

Nel 2001 la Cina entra a far parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC). Con la sua adesione, il Paese diventa rapidamente una figura fondamentale per l’economia internazionale: il primo per valore di esportazioni e secondo per importazioni (dati 2017); un’attrazione per gli investimenti stranieri, con manodopera a basso costo; una nuova piattaforma per l’export; un leader negli investimenti esteri.

L’America Latina, con i suoi vasti depositi di energia, materie prime e prodotti agricoli, possedeva tutto ciò di cui la Cina necessitava per la sua espansione economica. Dal 2003 fino al 2013 circa, la regione ha vissuto un periodo definito China Boom in cui le relazioni economiche e diplomatiche si sono intensificate. Durante questo periodo le economie di numerosi Paesi si sono arricchite cavalcando le opportunità offerte dal successo cinese.

Nel libro The China Triangle: Latin America’s China Boom and the Fate of the Washington Consensus, l’autore Kevin Gallagher spiega che all’inizio del 21° secolo il commercio latino-americano con la Cina era solo l’1% del totale del commercio latino-americano, 12 miliardi USD; nel 2013 la quota ha raggiunto 289 miliardi USD.

La Cina negli anni è diventata il primo partner commerciale per molte delle maggiori economie dell’America Latina, tra cui Brasile, Perù e Cile. Come riportato nel testo China and Sustainable Development in Latin America: The Social and Environmental Dimension, durante il China Boom, la quota delle esportazioni dall’America Latina nel settore estrattivo è cresciuta dal 4 al 15%, mentre le esportazioni di prodotti agricoli sono aumentate dal 7 al 15%.

Dal 2014 circa, Pechino ha rallentato i suoi ritmi di crescita, diminuendo la necessità di assicurarsi materie prime in grande quantità.

Commercio

Le esperienze di ogni Paese latino americano con la Cina variano notevolmente. Molte nazioni sudamericane, in particolare gli esportatori di materie prime pesanti come Perù, Cile e Brasile, nell’ultimo decennio hanno registrato saldi commerciali positivi con la Cina. Nel 2018, a causa di una grave siccità che ha colpito le esportazioni agricole, il saldo argentino ha raggiunto il minimo storico, stabilizzandosi nel 2019. Altri paesi come Messico e Colombia negli ultimi dieci anni hanno avuto bilanci commerciali negativi e in peggioramento con la Cina.

Una caratteristica comune delle relazioni economiche sino-latinoamericane è la struttura del commercio tra i due Paesi. Essa infatti in numerosi casi si basa su un modello centro-periferia, nel quale le esportazioni verso la Cina interessano principalmente materie prime, mentre le importazioni sono più diversificate e riguardano prodotti manifatturieri e petrolio raffinato.

Nello specifico, i prodotti principalmente esportati sono: soia, petrolio crudo, minerali di rame, minerali ferrosi e carne bovina – prodotti a basso valore aggiunto. Dal 2014 al 2018, le materie prime hanno costituito il 55% dell’export LAC-Cina. Al contrario, la metà delle esportazioni latino americane verso il resto del mondo ha compreso i beni manifatturieri di media tecnologia, come le automobili.

Le stime del commercio per il 2019 mostrano dati record: la regione latino americana ha esportato merci per un valore di 141,5 miliardi USD in Cina e ha importato beni per un valore di 161,7 miliardi USD. Il disavanzo commerciale latino americano relativo alle merci, 0,4% del PIL regionale, è rimasto stabile dal 2018.


Fonte: CHINA-LATIN AMERICAN ECONOMIC BULLETIN, 2020 Edition
Impatto guerra commerciale USA-Cina

Un dato interessante è quello sulle esportazioni di soia in Cina, che mostra come la guerra commerciale USA-Cina abbia influenzato il commercio di questo prodotto. Inizialmente la disputa commerciale aveva provocato un grande boom sudamericano (non solo per la soia) in quanto i produttori statunitensi furono sostituiti favorendo quelli provenienti da Argentina, Uruguay e Brasile.

Tuttavia, l’impatto che la firma della “Fase Uno” dell’accordo tra Cina e Usa avrà sul commercio agricolo, potrebbe essere particolarmente avvertito proprio nei Paesi che inizialmente ne avevano beneficiato. (Per approfondire leggi qui).

Prestiti cinesi

Secondo il China-Latin America Finance Database, dal 2005 la China Development Bank e la China Export-Import Bank – principali banche di interesse nazionale per il finanziamento dello sviluppo estero – hanno erogato aperture di credito pari a 137 miliardi USD a Paesi e società statali latino americane. Oltre al prestito di denaro, concentrato nello sviluppo del settore energetico e delle infrastrutture, le due banche sponsorizzano molti progetti tra cui dighe, strade e raffinerie di petrolio.

La CDB e la CHEXIM sono diventate un’importante alternativa soprattutto per i Paesi che non hanno più ottenuto finanziamenti da investitori tradizionali e istituzioni multilaterali come la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale. Storicamente, i Paesi che più hanno beneficiato di questi prestiti sono stati: Venezuela, Brasile, Ecuador e Argentina.

Moltissimi di questi prestiti vengono erogati sotto forma di commodity-backed loans o resource-backed loans, ovvero prestiti che devono essere ripagati con materie prime o risorse minerarie. Nel caso di Ecuador e Venezuela si parla di loans-for-oil, prestiti restituiti con la vendita di crudo.

Nel 2019, CDB e CHEXIM hanno erogato 1,1 miliardi USD in sovereign loans, il valore più basso da oltre dieci anni.

Il settore delle infrastrutture nel 2019 ha continuato ad essere il primo recipiente dei prestiti cinesi. Di seguito i progetti riportati nel CHINA-LATIN AMERICAN ECONOMIC BULLETIN, 2020 Edition:

  • 600 milioni USD prestati alla Repubblica Dominicana per miglioramenti al sistema di distribuzione elettrica del Paese (originariamente riportato nel 2018 ma non finalizzato fino al 2019).
  • 236 milioni USD prestati all’Argentina per i vagoni ferroviari della linea ferroviaria per pendolari Roca.
  • 200 milioni USD prestati al Suriname per rinnovare l’aeroporto Internazionale J.A. Pengel.
  • 104 milioni USD a Trinidad e Tobago per sviluppare il Phoenix Park Industrial Estate.

Investimento Diretto Estero

Fusioni e Acquisizioni

L’America Latina dal 2018 è la seconda destinazione degli investimenti diretti esteri cinesi dopo il continente asiatico. La maggior parte di essi arriva sotto forma di fusioni e acquisizioni. I settori nei quali la Cina ha investito di più da inizio secolo sono gli stessi citati nei paragrafi precedenti: estrazioni di minerali e petrolio; infrastrutture; settore alimentare.

Nel 2017 le fusioni e le acquisizioni cinesi nella regione hanno raggiunto un livello record di 17,7 miliardi USD, alimentate dal settore elettrico. L’energia elettrica è diventata una grande attrazione per gli acquisti cinesi negli ultimi anni, soppiantando l’estrazione come il settore più importante per gli acquirenti cinesi. Tra le maggiori operazioni dello scorso anno vi sono:

  • Acquisto della diga idroelettrica Chaglla in Perù da parte di un consorzio di tre società cinesi (Hubei Energy Group Co., CNIC Corp. e China Three Gorges Corp.), per 1,39 miliardi USD.
  • Acquisto di una partecipazione quasi completa (99,8%) della cilena Australis Seafoods SA da parte di Joyvio Agriculture Development Co. Ltd., una società di trasformazione agricola cinese privata (985,8 milioni USD).
  • Nuclear Power Corp ha acquistato il progetto Gamma brasiliano, che consiste in due parchi solari (con una capacità combinata di 450 MW) e un parco eolico da 90 MW, dalla società italiana Enel per 778,9 milioni USD.
  • China Minsheng Investment Corp ha acquistato Old Mutual Holding de Colombia SA, una compagnia assicurativa, dalla Old Mutual del Regno Unito, per 300 milioni USD.
  • Cosco Shipping ha acquistato una partecipazione del 60% nel progetto Terminales Portuarios Chancay SA del Perù, che è ancora in costruzione, per 225 milioni USD dal peruviano Volcán Compañía Minera S.A.A.
Greenfield

Gli investimenti greenfield cinesi sono relativamente pochi ed estremamente concentrati in confronto a quelli derivanti da altre fonti di investimento diretto estero. L’annuncio della Cina di nuovi progetti di investimento greenfield (GFDI) in LAC è rimbalzato a un livello record di 12 miliardi USD nel 2019.

Fonte: CHINA-LATIN AMERICAN ECONOMIC BULLETIN, 2020 Edition

Le infrastrutture continuano ad essere centrali nelle relazioni economiche sino-latinoamericane, insieme a progetti di estrazione e produzione manifatturiera. Le maggiori offerte annunciate nel 2019 sono:

  • Investimento da 3 miliardi USD nel progetto portuale Terminales Portuarios Chancay SA in Perù a Chancay, in Perù da parte di Cosco Shipping.
  • Collaborazione tra il gruppo Xinjiang TBEA e la società boliviana YLB (Yacimientos de Litio Bolivianos) in una joint venture per l’estrazione di litio dalle saline di Coipasa e Pastos Grandes e la costruzione di fabbriche per la lavorazione del metallo. Xinjiang TBEA ha concordato di acquisire una partecipazione del 49% nella JV, che dovrebbe comportare investimenti per 2,3 miliardi USD in miniere e impianti di lavorazione, distribuiti su diversi anni.
  • Huawei ha annunciato l’intenzione di costruire una seconda fabbrica di elettronica nello stato di San Paolo in Brasile, un investimento di 800 milioni USD in 3 anni.
  • Hydro Global Peru, una sussidiaria di China Three Gorges Corp., ha annunciato il progetto idroelettrico di San Gabán III, che prevede investimenti per 438 milioni USD.

Conclusioni

Le relazioni economiche sino-latinoamericane negli anni sono state al centro di denunce da parte della comunità internazionale e organizzazioni non governative locali. Il problema principale è che i Paesi della regione latino-americana e caraibica dipendono ancora fortemente dall’estrazione e dall’esportazione di materie prime (evidente in queste relazioni).

Pertanto, lo sviluppo economico e le attività promosse finora, non solo dalla Cina, coinvolgono settori sensibili, fortemente connessi al degrado ambientale e ai conflitti sociali. Tra le minacce principali vi è la deforestazione della foresta Amazzonica. Le organizzazioni locali e internazionali richiedono più attenzione ai temi legati alla sostenibilità ambientale, economica, sociale e culturale da parte degli investitori e dei governi. L’emergenza COVID-19 potrebbe portare proprio questi due attori a rivalutare le relazioni economiche sino-latinoamericane e migliorare la presenza cinese nella regione.

Alla luce della situazione attuale, la Cina ha più di un motivo per migliorare le sue prestazioni in America Latina. Il gigante asiatico sta cercando di posizionarsi come leader mondiale del clima, impegnandosi a cooperare con altri Paesi per costruire una “eco-civiltà“. Pertanto, per combattere i cambiamenti climatici devono essere preservate le aree destinate ai progetti di estrazione situate in ecosistemi fragili e sensibili, come la foresta pluviale amazzonica e i parchi naturali andini.



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Fonti:

  • GALLAGHER, Kevin P., 2016. The China Triangle: Latin America’s China Boom and the Fate of the Washington Consensus. Oxford University Press.
  • RAY Rebecca, GALLAGHER Kevin, LOPEZ Andres, SANBORN Cynthia, 2017. China and Sustainable Development in Latin America: The Social and Environmental Dimension. Anthem Press.
  • RAY Rebecca and BATISTA BARBOSA Pedro Henrique, 2020. China-Latin America Economic Bulletin 2020 Edition. BU Global Development Policy Center
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